Aveva sprecato la parte migliore delle sue energie, tentando di essere all’altezza dell’immagine di sé che si era creata nella mente.

Nella sua vita, aveva spinto fino alle estreme conseguenze moltissime cose, ma solo tra quelle particolarmente importanti, come trascinare dei litigi che si sarebbero risolti con semplici parole di scusa, o non telefonare più ad un uomo di cui era innamorata, pensando che la relazione non avrebbe condotto a niente. Era stata intransigente solo quando era risultato facile esserlo: per esempio dimostrando a se stessa la propria forza e la propria indifferenza, anche se in realtà era una donna fragile […].

Aveva debellato i difetti più semplici, per ritrovarsi sconfitta nelle cose importanti e fondamentali. Riusciva ad assumere i tratti della donna indipendente, nonostante avesse un disperato bisogno di compagnia.

Dovunque arrivasse, catturava gli sguardi di tutti i presenti: alla fine, però concludeva la serata da sola […]. Agli amici aveva dato l’impressione di essere un modello che gli altri dovevano invidiare; aveva sprecato la parte migliore delle sue energie, tentando di essere all’altezza dell’immagine di sé che si era creata nella mente.
Per questo non le erano rimaste forze sufficienti per essere se stessa: una persona che, come tutte, aveva bisogno degli altri per essere felice. […]

Forse, con la sua forza e la sua determinazione, aveva fatto colpo su molta gente. Ma dov’era arrivata? Nel vuoto. In una totale solitudine. A Villette. Nell’anticamera della Morte.

(Paulo Coelho – Veronika decide di morire)